sabato, gennaio 23, 2010

In Sicilia, per alcuni partiti, la musica è sempre la stessa


da




Mafia: a Marsala un consigliere comunale che aiuto' un latitante
TOH !
CHE STRANO !!!!

di
Rino Giacalone

22 gennaio 2010

Vicenda rimasta fuori da ogni clamore, però c'è, ed è vera.
A Marsala, il cui consiglio comunale un paio di anni addietro si autosciolse per evitare ...lo scioglimento d'imperio per inquinamento mafioso, siede un consigliere che è stato condannato col rito abbreviato (18 mesi) per il favoreggiamento ad un esponente di spicco della mafia locale.
Il consigliere è
Vito Celestino Errera,
in quota UDC



il boss è Nino Rallo, catturato di recente dai carabinieri.
Errera ha anche un fratello in carcere, sconta una condanna per associazione mafiosa, era titolare di una impresa di calcestruzzi che grazie ad una serie di artifizi e insospettabili complicità lui è riuscito a non farsi implicare.
In aula consiliare si è posto il problema della compatibilità di Vito Celestino Errera con il suo impegno   consiliare per via della condanna, la Prefettura interpellata dalla presidenza del Consiglio comunale ha osservato che per il genere di reato non c'è alcuna norma che obbliga alla rimozione, il problema è solo di ordine morale, attiene al senso di responsabilità del consigliere che però sembra non volere mollare la poltrona.
E' di questi giorni un comunicato del presidio marsalese di Libera con il quale l'associazione chiede al consigliere comunale Vito Celestino Errera di lasciare il proprio incarico.
"A chiedere il rispetto del decoro delle istituzioni, nel nostro Sud, si passa spesso per integralisti - dice Libera con il suo referente locale Salvatore Inguì –
Un atteggiamento rigoroso sul fronte della questione morale dovrebbe invece essere una costante per tutte le forze politiche che intendono dare il proprio contributo all’amministrazione della cosa pubblica.
Anche perché la storia del Meridione è da anni costellata da ripetute commistioni tra rappresentanti delle istituzioni e criminalità organizzata, come dimostrano i frequenti scioglimenti per infiltrazioni mafiose di numerosi comuni della Sicilia, della Calabria e della Campania.
Alla luce di ciò - prosegue Inguì - e ricordando come anche la città di Marsala abbia corso in passato questo rischio, scongiurato per due volte dall’auto-scioglimento del Consiglio comunale, il locale presidio di Libera ritiene che la classe politica dovrebbe prevedere un criterio molto chiaro nel caso in cui uno dei suoi componenti fosse condannato in primo grado di giudizio per reati particolarmente gravi: le dimissioni.
Per questa ragione, il presidio marsalese di Libera chiede al consigliere comunale Vito Celestino Errera di lasciare il proprio incarico.
Una decisione che ci auguriamo Errera possa prendere nelle prossime ore di sua spontanea volontà, ma che in ogni caso sarebbe bene che fosse sostenuta e condivisa da tutto il massimo consesso civico".
Libera è critica anche con il Consiglio comunale:
"Abbiamo constatato un eccesso di cautela da parte del Consiglio comunale su questa vicenda.
Un atteggiamento che auspichiamo possa essere superato nella convinzione che la cittadinanza abbia bisogno, sempre e comunque, di segnali chiari in circostanze di questo genere.
E che la logica del doppio binario non sia mai applicabile alla lotta alla mafia.
Riteniamo infatti impensabile elogiare il lavoro delle Forze dell’Ordine e della magistratura quando arrestano i più pericolosi latitanti ancora presenti sul nostro territorio e contemporaneamente accettare la presenza in Consiglio comunale di un condannato per favoreggiamento".
***
Tanto per sapere.
E l'elenco si allunga !
Poi qualcuno si pone il quesito:
"ma come fanno a vincere tutte le elezioni '".
Domanda oramai alquanto retorica !









  

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