domenica, novembre 30, 2008

L'onestà per molti non è una virtù

I VUOTI DI MEMORIA DEL CAVALIERE

PIU’ DELLA META’ DEL POPOLO ITALIANO HA RIMESSO LA PROPRIA FIDUCIA NELLE MANI DI CHI OGGI E’ IL NOSTRO PREMIER.
HA FATTO BENE O MALE ?
CHI L’AVEVA RIPOSTA ALTROVE SI RITROVA “OSTAGGIO” DI UNA PERSONA NON VOLUTA IERI NE’ ANCOR OGGI PERCHE’ LUI NULLA HA FATTO PER FARGLI CAMBIARE PARERE.

Una delle tante pagine dimostrative del perché non lo si è votato da parte di milioni persone che oggi vengono dileggiate ed insultate.
A torto od a ragione ?
FATE VOI

Il giudice Squillante e la bugia del Cavaliere
Il premier sostiene di non essere stato imputato del giudice.
Lo smentisce un verbale d'interrogatorio dell'84
"Chiarisco che io sono solo azionista della spa Fininvest"
Sei mesi dopo, il magistrato apre in Svizzera il conto "Rowena"
di CARLO BONINI E GIUSEPPE D'AVANZO

Berlusconi durante la sua deposizione al processo Sme
Silvio Berlusconi ha sempre negato di aver conosciuto Renato Squillante prima del 1987.
Ha sempre negato di averlo avuto, nella veste di indagato o di imputato, come giudice.
Come ha sempre negato che Squillante abbia mai giudicato gli affari e le attività del suo gruppo.
E' uno dei cardini della difesa del presidente del Consiglio.
Se manca quel legame e quindi la traccia di una convenienza, sostiene il capo del governo, diventa ancora più evidente la strumentalità politica delle mosse dei pubblici ministeri milanesi.
Ancora recentemente, nella lunga intervista al settimanale inglese Spectator, Berlusconi ha ripetuto:
"Squillante non aveva un processo che mi riguardava.
Perché il mio gruppo doveva pagarlo se non c'era un solo processo in cui Squillante aveva le mani dentro?
Tutti i processi li avevamo a Milano.
Due-tre processi, cause normali.
Gli italiani mi credono e non credono ai giudici".
Il capo del governo indubbiamente afferra il nocciolo della questione che conviene proporre in forma interrogativa: hanno fatto bene gli italiani a credere a Silvio Berlusconi?
E' vero che il presidente di Fininvest non è stato mai imputato dal consigliere istruttore di Roma, Renato Squillante
(condannato per corruzione in atti giudiziari a 8 anni e sei mesi di carcere, nel processo milanese chiamato Imi-Sir/Lodo Mondadori)?
Repubblica è oggi in grado di documentare che Silvio Berlusconi, con la sua Fininvest, è stato imputato nei primi Anni Ottanta dinanzi al giudice istruttore Renato Squillante.
Alle 12,50 del 24 maggio 1984 fu addirittura interrogato da quel giudice nel palazzo di giustizia di Roma, nelle stanze dell'Ufficio Istruzione.
Più che un interrogatorio si trattò di una ristretta riunione.
Erano in quattro in quella stanza. Silvio Berlusconi, Renato Squillante, assistito dalla sua segretaria Concetta Ialuna, e l'avvocato Cesare Previti.
A redigere il verbale con una grafia larga e nervosa, Concetta Ialuna.
Silvio Berlusconi declina le sue generalità:
"Sono Berlusconi Silvio, nato a Milano il 29 settembre del 1936, ivi residente in viale san Gimignano 12, coniugato, incensurato...".
Squillante avverte l'imputato "ai sensi dell'articolo 1 della legge 15/12/69 numero 932 che egli ha facoltà di non rispondere ma che, se anche non rispondesse, si procederà oltre nelle indagini istruttorie".
Berlusconi dichiara: "Intendo rispondere".
* * *
Era accaduto che, nel 1982, l'Ecopost compartimentale di Roma avesse segnalato con preoccupazione le continue interferenze nelle frequenze radio della protezione civile e dell'aeroporto di Fiumicino di campi magnetici provocati dalla selva di antenne e ripetitori tv impiantati senza regole sulla vetta di Monte Cavo (nel comune di Rocca di Papa).
Un reato da poco, a ben vedere.
Un anno di reclusione per interruzione di pubblico servizio.
Ma un gran bel guaio per le tv nel pieno di una battaglia per l'occupazione delle frequenze.
Squillante tiene nel cassetto la denuncia per un paio d'anni.
Quindi, nell'aprile '84 le dà improvviso impulso.
Dispone una perizia tecnica che minaccia l'oscuramento o l'ordine di smantellamento dei ripetitori.
Notifica settanta comunicazioni giudiziarie che, per l'allora vigente codice penale, trasformano l'"avvisato" in imputato.
Una di queste raggiunge Silvio Berlusconi, quale presidente della società Fininvest, la capofila cui fanno capo Canale 5 e i suoi ripetitori.
Il 1984 è un anno decisivo per Berlusconi.
Forte di tre sentenze della Corte Costituzionale, la Rai si è rivolta alla magistratura denunciando Canale 5 per "la contemporaneità delle trasmissioni non via etere, ma a mezzo di video-cassette su varie emittenti, intaccando così il privilegio monopolistico".
A Genova, il pretore Francesco Lalla aveva condannato Berlusconi e altri dirigenti di emittenti private per aver irradiato in contemporanea "identici programmi senza disporre della concessione".
I pretori di Torino, Roma e Pescara si preparavano a decretare il divieto ai network di trasmettere su tutto il territorio nazionale.
In quella primavera dell'84, Berlusconi non ha bisogno di altri guai giudiziari. Soltanto in autunno, con una "tempestività da catastrofe nazionale" (come hanno scritto Ruggeri e Guarino nel loro libro "Inchiesta sul signor tv"), Bettino Craxi, capo del governo, firmerà un apposito decreto legge che neutralizza l'intervento dei pretori legalizzando l'illegalità.
* * *
A leggere la prima frase affidata al verbale redatto da Squillante c'è da osservare la curiosa formula che Berlusconi sceglie per autodefinirsi.
"Chiarisco - dice - che io sono solo azionista della spa Fininvest... ".
Solo azionista. Non l'unico azionista, non il solo azionista. Né il solo proprietario. "Solo azionista".
Un modo cauto, guardingo per ridimensionare le proprie responsabilità in Fininvest?
O, al contrario, il modo più autentico e corretto per definire la sua partecipazione, il suo ruolo di comproprietario?
"Solo azionista".
La frase riapre il tormentone di interrogativi (senza risposta) che sempre ha accompagnato la storia imprenditoriale del signore di Arcore.
Chi erano i suoi soci all'inizio dell'avventura?
E - per aggiornarla - chi sono oggi i suoi soci, se ce ne sono ancora?
La struttura del gruppo Fininvest ha sempre tenuto protetta la reale articolazione proprietaria garantendo l'anonimato ai possessori delle obbligazioni di decine di holding che nascondono gli effettivi patron del gruppo.
Davanti a Renato Squillante, Berlusconi, in quel 1984, racconta:
"Sono solo azionista della spa Fininvest, che è azionista a sua volta maggioritaria della spa "Cofint" e questa a sua volta è azionista maggioritaria della spa "Roma 2", la quale dunque gestisce direttamente l'emittenza Canale 5.
E quindi alla società "Roma 2" fanno capo gli impianti a suo tempo insistenti su Monte Cavo Vetta".
A suo tempo?
"È da un certo tempo - chiarisce Berlusconi - che tali impianti sono stati trasferiti in altro luogo.
Quanto alla installazione, io non solo non sapevo dove fosse stata attuata, ma neppure me ne sono mai occupato, dal momento che io non ho mai assunto cariche di amministrazione nelle due ultime società ("Cofint" e "Roma 2" ndr.), essendo solo presidente della Fininvest".
Solo presidente?
Chiusa così la strada che conduce alle sue possibili responsabilità, Berlusconi si spende nella difesa dei suoi manager.
"Aggiungo che gli amministratori della "Roma 2", ovviamente, non si occupano degli aspetti tecnici della installazione e manutenzione degli impianti, cui attendono invece tecnici specializzati".
Sbarrata quest'altra porta (non si sa mai), Berlusconi liquida anche la materia stessa dell'interrogatorio.
"In ogni caso, mi pare di poter dire che i nostri impianti, ovvero della "Roma 2" proprio perché televisivi e a perfetta tenuta e tecnologicamente perfetti, non hanno e non avrebbero potuto mai cagionare o contribuire a cagionare interferenze o turbative su frequenze diverse".
Conclude Berlusconi:
"Protesto pertanto la mia completa estraneità per i fatti per cui è causa.
Non ho altro da dire".
E sotto la sigla rituale "L. C. S." (letto, confermato e sottoscritto), al centro della pagine, le firme di Renato Squillante, Silvio Berlusconi e, più in basso, quella di Cesare Previti che premette alla sua firma la sigla "Avv.".
* * *
Vediamo ora come Renato Squillante ricostruisce il primo incontro con Silvio Berlusconi.
Lo ha fatto recentemente in un'intervista a Repubblica.
Con parole che non si discostano di un millimetro dalla rappresentazione scelta dal Capo del governo, che va ricordata.
Berlusconi dice: "Si fa dire al dottor Squillante che si apprestava a chiedere un appuntamento con il dottor Berlusconi ad Arcore.
In un primo momento, pensai che volesse chiedere, come fecero molti giudici, di partecipare alle elezioni come candidato al Senato (...)
Ma io posso affermare senza tema che qualcuno mi possa smentire che io non ho mai ricevuto una telefonata dal dottor Squillante, né ho mai avuto un appuntamento ad Arcore, né a Milano.
Non ho mai incontrato il dottor Squillante.
Avevo avuto occasione di conoscere il dottor Squillante, alcuni anni prima, nella sua qualità di consigliere giuridico del presidente del Consiglio" (dichiarazioni spontanee al Tribunale di Milano, 17 giugno 2003).
Qui, il signore di Arcore incorre in un lapsus.
Intende dire, in realtà, consigliere giuridico del Presidente della Repubblica, perché infatti Squillante fu collaboratore del Quirinale negli anni della presidenza Cossiga.
I ricordi di Berlusconi sono simmetrici ai ricordi di Squillante.
Nessuna traccia di quell'incontro nell'Ufficio Istruzione del maggio 1984.
Nessuna memoria dell'inchiesta sui "pirati dell'etere", come l'Ansa definì all'epoca quell'istruttoria.
Ecco il racconto di Squillante:
"Nel 1987, incontrai Cesare Previti e Fedele Confalonieri in via dell'Anima.
All'epoca ero consigliere giuridico al Quirinale e Silvio Berlusconi era seccato per non essere stato incluso nella lista degli invitati per la Festa della Repubblica.
Mi venne chiesto di rimediare alla dimenticanza e così feci. È forse la prova della mia corruzione?". Senza dubbio non è una prova della corruzione di Renato Squillante.
Ma di certo non sorregge la credibilità del magistrato la rimozione di quell'incontro con l'imputato Berlusconi il 24 maggio del 1984.
Di più: la credibilità di quel che fu il potente consigliere istruttore del Palazzo di giustizia di Roma è minacciata anche da una coincidenza temporale.
Sei mesi dopo quell'interrogatorio, il 12 novembre 1984, Renato Squillante apre in Svizzera presso la "Società Bancaria Ticinese" di Bellinzona il conto "Rowena" su cui affluirono nel corso del tempo i dollari provenienti, via Previti, dai conti Fininvest.
Oggi Renato Squillante dinanzi al verbale che Repubblica gli mostra allarga le braccia.
Implora "Gesù!". Dice: "Giuro sui miei figli che mi era passato di mente.
Lo riconosco questo verbale, eccome! Questa è la mia firma, Gesù!
Se mi fossi ricordato, non avrei detto un sacco di fesserie.
Ma poi, i giudici sono come i preti nel confessionale: gli passano davanti centinaia di fedeli...
Per l'imputato è diverso.
Come è possibile che anche Berlusconi se lo sia dimenticato? E Previti? Perché pure lui non ricorda?".
* * *
Il 20 luglio del 1985, Renato Squillante chiude l'istruttoria sui "Pirati dell'etere". Quarantaquattro i rinviati a giudizio.
C'è qualche nome che ancora oggi dice qualcosa: Teodoro Buontempo, deputato di An e allora responsabile di "Radio Alternativa", il radicale Paolo Vigevani, "Radio Verde", il leader dei Cobas Piero Bernocchi, "Radio città futura".
Nella lista, non c'è Canale 5, non c'è Silvio Berlusconi. Fininvest e il suo capo sono prosciolti.
Per quasi due decenni (nonostante sei anni fa L'Espresso abbia svelato la faccenda, purtroppo senza poterla documentare), Berlusconi ha taciuto su quell'interrogatorio pubblicamente negandolo e con esso ogni legame con Renato Squillante.
Mentendo ai magistrati (come è legittimo, in fondo, per un imputato), ma quel che più conta mentendo agli italiani.
Negli Stati Uniti dell'amico George W. Bush, una patacca come questa gli costerebbe la poltrona.
E in Italia?
(14 settembre 2003)


Per la quarta volta Presidente del Consiglio !
( 8 maggio 2008 )

















Quello che sento dentro di me

RIFLESSIONI MATTUTINE

  • Ritengo che su questa terra non ci sia oggi, così come anche nel passato, alcuna persona che possa vantarsi di non aver nulla da farsi perdonare; anche un sia pur piccolo torto, più o meno volontario, nei confronti del nostro prossimo costituisce una macchia che rende l’uomo, intesa questa parola nel suo senso universale, un essere umano.
    Bisogna diffidare di chi si sente , vantandosene, immune da ogni difetto.

  • Tra di noi molti si ritengono al riparo da ogni male, ma non è così; la vita di ognuno di noi è costellata da mille ostacoli ed insidie che spesso riusciamo a superare ma ciò non deve distrarci dal pensare che, svoltando da una via all’altra, dietro l’angolo possa anche esserci una buca dentro la quale precipitare.
    Le molte vie che percorriamo giornalmente lungo il corso della nostra vita sono piene di trabocchetti evitabili solamente se si sceglie di imboccare solamente quelle della rettitudine.
    Se ci si distrae anche per un solo attimo possiamo perderci per sempre in quanto alle volte la strada da noi ritenuta retta in realtà non lo è.
    La riflessione ci aiuta a discernere non solo il percorso giusto ma anche ci dà la sicurezza che giusto lo sia effettivamente.

  • Gli eroi, su questa terra, non sono solamente quelli che trovano spazio nei nostri libri di storia o nelle cronache dei giornali.
    Ve ne sono moltissimi altri del tutto anonimi, della cui esistenza nessuno se ne accorge perché operano in un silenzio pur pieno di significati altamente morali.
    Eroe è anche chi, col sorriso sulle labbra, sopporta i dolori più atroci che gli sconvolgono l’esistenza, chi lotta, senza personali tornaconti di qualsivoglia tipo, perché tutti gli esseri umani abbiano agli occhi del mondo pari dignità, chi tende la propria mano a suo rischio e pericolo verso i perseguitati, chi si batte in silenzio per evitare guerre sanguinose, chi si batte per la salvaguardia del nostro ambiente naturale che l’uomo, per lucrarne vantaggi economici, sta distruggendo così causando l’estinzione di molte specie di animali e di piante nonché lo sconvolgimento dell’ecosistema planetario.
    Chi, infine, silenziosamente e con fatti anche a prima vista insignificanti difende i valori della giustizia, della libertà e della solidarietà verso i più deboli e gli oppressi, chi con dignità vive una esistenza piena di stenti per dare alla propria famiglia quello che lui non ha mai potuto avere.
    Noi non li conosciamo e mai li conosceremo oppure, travolti da passioni e rancori che ci rendono insensibili a tutto qual fossimo ciechi, non ci accorgiamo di loro anche se ci camminano a fianco giorno dopo giorno.
    Sparsi per il mondo in un incomprensibile silenzio che li rende ancora più grandi; più di coloro che sono eroi per un sol giorno, passato il quale ritornano poi nel dimenticatoio tra l’indifferenza totale.

  • Se hai un dolore pensa intensamente a chi soffre più di te; il tuo ti passerà d’incanto.
    Se vuoi fortemente un qualcosa ma non puoi averlo non deprimerti ma pensa a chi ha meno di te e che invano desidera di avere anche una piccola parte di quel poco che hai tu.
    Se ritieni che una persona, versando in una situazione di bisogno, ha necessità del tuo aiuto, tendigli subito la tua mano generosa prima che sia per lui troppo tardi.
    Non guardarlo in faccia per verificare se il colore della sua pelle sia simile al tuo, non chiederti chi sia e perché sia lì davanti a te ovvero, se lo conosci di già, non pensare al male che a te o ad altri ha fatto in passato per il quale non meriterebbe il tuo aiuto; pensa invece che un tuo sia pur piccolo gesto generoso in suo favore potrebbe redimerlo ed incamminarlo verso una via diversa da quella che si è lasciata alle spalle.
  • La verità è una sola ma molteplici sono le vie per arrivarci.
    Non ti stupire, quindi, se qualcuno non la pensi come te; invece di arrabbiarti prova a verificare se anche il tuo interlocutore punti verso la tua stessa meta ed in caso affermativo lo guarderai con occhi diversi perché di fronte a te non c’è un nemico ma un tuo caro amico.
    Gli stringerai la mano ed assieme incomincerete a dirigervi verso l’identico traguardo.
    Se incontri una persona che hai appena conosciuta prima di confidarti con lei osservala profondamente.
    Dalla luce dei suoi occhi comprenderai se sia di indole buona e sincera o malvagia.
    Dal suo gestire se sia portata più alla riflessione che all’improvvisazione perché chi accompagna le parole con gesti eccessivi è tale e quale il prestigiatore che vuol spacciarti, distraendoti, l’irreale, ciò che realtà non è.
    Dall’uso che fa delle parole potrai arguire se il suo animo sia o meno di indole buona, caritatevole, se sia una persona sincera o falsa; nemico per avversario, l’uso non propriamente necessario di superlativi per quello che lui fa e di termini alquanto negativi per quanto fanno gli altri ti farà comprendere all’istante il valore positivo o negativo del personaggio.
    Se questa persona uscirà da questo tuo esame come una figura per te positiva, in quanto in sintonia con gli stessi tuoi valori morali, abbracciala perché hai trovato un vero amico cui potrai rivolgerti per avere un aiuto nei momenti più cupi della tua vita.

sabato, novembre 29, 2008

I giovani di valore che costruiranno il futuro della Padania

Renzo Bossi, terzo stop alla maturità





Bocciato all'esame anche dopo il ricorso
Il figlio del leader leghista respinto dopo la prova orale da privatistaAveva presentato la richiesta di appello dopo la bocciatura di luglio

E fanno tre.
Ancora una volta esame di maturità non superato per Renzo Bossi.
Il figlio del leader leghista è stato infatti bocciato all'esame orale sostenuto da privatista al liceo scientifico del Collegio Arcivescovile Bentivoglio di Tradate in provincia di Varese. L'esame era stato ripetuto dopo un ricorso presentato a seguito della bocciatura nel luglio scorso quando aveva presentato una tesi su Carlo Cattaneo. Quest'anno, dopo il secondo stop, Bossi jr. era già stato respinto nel 2007), alla prova era presente oltre alla commissione anche un ispettore del ministero dell'Istruzione.
Tentar non nuoce, ma se la testa è come quella del padre, che vada a fare il politico.
Così in mezzo a tante teste di cavolo non avrà da penare né temere raffronti.
Basta sparare cazzate di ogni tipo per diventare anche ministro.
A proposito, ministra Gelmini, ma le spese per questa pantomima chi le paga ?
Pantalone come al solito, vero ?

Illusionismo mediatico

LA FABBRICA delle SUGGESTIONI

30 OTTOBRE 1938
USA


I marziani hanno invaso la terra !
Un giovane 23enne, Orson Welles, nel corso della trasmissione
“Mercury Theatre on the Air”
legge alla CBS, con una foga espressiva degna di un grande attore, uno speciale adattamento del romanzo di fantascienza
“LA GUERRA DEI MONDI”
di Herbert George Wells.
Rendere questo fantascientifico racconto come una radiocronaca in diretta di un fatto di cronaca reale che stava accadendo proprio in quel preciso momento fu per Welles un giochetto.

Si scatenò subito in tutti gli Stati Uniti un panico indescrivibile.
Si parlò anche di tentativi di suicidi, di uscite di senno e fuggi fuggi generali senza una meta !
La bravura di questo giovane, che sarebbe diventato in seguito un grande attore, sceneggiatore e regista, ebbe certamente, con il suo massimo stupore, un gran merito per far passare l’irreale nel reale ma perché si arrivasse a tanto contribuirono alcune contemporanee circostanze .
Una breve interruzione in molti Stati della trasmissione e la tardiva sintonizzazione sulla CBS di parecchi americani.
Fu così che sfuggì a gran parte degli ascoltatori l’introduzione di questo programma nel corso della quale veniva spiegato chiaramente come i fatti drammatici che sarebbero stati raccontati fossero solamente eventi di mera antasia.
Comunque Welles riuscì a dimostrare sia in quella occasione che, secondo i critici, nel seguito della sua carriera una enorme capacità di
“interpretare in chiave metaforica le inquietudini collettive”.
Ricapitolando, per meglio intendere dove andrò a parare trasportando quel fatto di un’epoca a noi lontana ai nostri tempi, due furono gli elementi base che riuscirono a far scambiare agli ascoltatori americani l’irreale al reale:
1- L’abilità dell’attore;

2- L’interruzione della comunicazione presso la stazione radio emittente durata solamente non più di un minuto.
Un nulla, il tempo di fare uno sbadiglio, ma con conseguenze disastrose, così come ebbero a riportare i giornali dell’epoca.
Uno fra tutti il

“una falsa guerra raccontata via radio semina il terrore negli USA”.
Questa vicenda l’abbiamo appresa solamente dopo la Liberazione dell’Italia in quanto nel 1938 eravamo sotto un regime che aveva proibito l’ascolto e la diffusione di ogni tipo di informazione che non provenisse dalle fonti ufficiali del regime.
Le pene previste, per chi avesse osato non osservare il divieto, erano severissime; era stata bandita anche la vendita e/o il semplice ascolto della musica USA, specie la musica Jazz perché suonata e cantata per lo più da artisti “abbronzati”.
Il reato era quello definito come
DISFATTISMO
consistente
“nel promuovere in tempo di guerra atti, soprattutto nel campo dell'informazione, volti a deprimere la capacità di resistenza e la volontà di vittoria della nazione o, più concretamente, a danneggiare il dispositivo militare o l'economia”.
Roba da non credere ! Eppure andava proprio così.
A contorno c’era la censura; tutte le lettere che i militari operanti nelle zone di guerra – Albania, Africa, Fronte Occidentale (Francia) – venivano aperte e se vi era qualche frase o parola che per il regime non andava era cancellata attraverso un inchiostro indelebile nero sì che il destinatario non la poteva leggere.
Un timbro mal messo ci fece intravedere un “sono stanco” scritto da mio padre dall’Albania.
Acqua passata direte voi; beh, non con quella intensità di allora ma è ancora in uso, sebbene attuato con altri sistemi e non punito da alcuna norma di legge, bensì, solamente, almeno per adesso, bollato da alcune focose elucubrazioni del nostro ometto dall’alto del , a suo dire, 72% di gradimento.
Ma andiamo per ordine.
Oggi la metà del popolo italiano sta da mane a sera attaccato ad un televisore dove la fa da padrone, nel pubblico e nel privato, proprio il nostro Premier e se lui non può a causa di un necessario rinfoltimento della sua crapapelata, si susseguono a catena il primo portavoce, il secondo portavoce, i portavoce a tempo determinato, quelli in prova, aggiunti ed in soprannumero, da Vespa, Fede e Ferrara, anche un branco di Lupi che pur essendo un unico esemplare, da come e quanto parla pare proprio che li rappresenti tutti, i lupi; e…non vado oltre perché gli altri non me li ricordo.
Provateci voi se ne siete capaci, sarebbe un modo come un altro per allenare la propria memoria anche se ricordarsi tutti i nomi dei componenti dei bla bla bla di regime occorrerebbero un uno ma dieci Pico della Mirandola.
La vita è bella, sana,
guardiamo avanti, non abbiate paura
( ad imitazione di un Papa )
spendete, spendete, spendete, indebitatevi, indebitatevi, indebitatevi, concordate i mutui immobiliari con le banche e troverete me ed i miei a vendervi poi anche palazzi interi che io ed i miei costruiremo subito per voi. Creeremo una Milano quattro, una Milano cinque ed anche sei, così come Roma 2, Roma 3 e ….così via.
Parrebbe la tecnica di Bush che ha mandato in malora l’America e tutto il mondo di riflesso.
Non so in che mondo viva il nostro campione del 72%.
Come fecero in passato un Papa ed anche un re che nottetempo, all’insaputa di tutti ed abilmente camuffatisi se ne andarono tra la gente comune - lui non avrebbe bisogno di travisamenti in quanto basterebbe che non si faccia truccare come un gagà e così non lo riconoscerebbe più nessuno – per sentire cosa il “volgo” dicesse effettivamente di loro; la gente comune, quella cui fa schifo leccare i potenti rappresenta il massimo della sincerità, magari anche espressa con un certo folklore.
Ne sentirebbe delle belle una volta uscito dal suo guscio.
E’ da ieri che, a cose fatte – malissimo – cerca collaborazione dall’opposizione; che bella faccia di tolla (latta) per non ricorrere ad altra definizione molto in voga !
Ma, riferendomi alla faccia dell’uomo in parola e non alla carica che attualmente ricopre, una immagine caricaturale spiega meglio di ogni mia altra parola il concetto che voglio esprimere

(sembra proprio fatta su misura).

Tanto si sa bene, visti i precedenti comportamenti, che la collaborazione da lui ricercata non è altro che un signor si, siamo tutti d’accordo, bene, benissimo, olè che gioia!
Mi viene in mente una certa diceria riguardante il rancio militare.
Un colonnello in ispezione presso una caserma a seguito di una segnalazione che nelle cucine c’era qualcosa che non andava per via del vitto scadente ed immangiabile chiede ad un militare:
“Com’è il rancio ?”
“Ottimo per la truppa signor colonnello” .
Se avesse detto una cosa diversa sapeva il furbone che sarebbe andato per direttissima a finire i suoi giorni a Gaeta, ospite del carcere militare.
Ma la popolarità del nostro premier sta proprio calando, specie dopo il rimbrotto di Fini per aver sciolto, inaudita altera parte – nella specie AN – Forza Italia e consacrato ufficialmente la nascita del Popolo della supposta Libertà facendo ivi confluire anche AN.
Un sondaggio di AFFARI ITALIANI appena agli inizi che, pur lasciando il tempo che trova, potrebbe essere anche indicativo sull’attenuarsi della popolarità dello “scioglitore”.
Eccovelo

SONDAGGIO
Fini attacca Berlusconi:
"No al cesarismo nel Pdl, serve democrazia".

Con chi stai?
(Voti raccolti: 2556 dal 26/11/2008)
Con il premier34,70 %
Con il presidente della Camera65,30 %
Ma si sa che oramai una bella fetta di italiani è sotto plagio, continuamente influenzati dalle TV, meno una, che fanno sentire solamente quello che dice il loro condottiero mai in contraddittorio, sottacendo poi tutto ciò che potrebbe arrecargli fastidio.
Più che informazione impera la disinformazione attuata con mirabile regia.
Un esempio ? Così veniamo al dunque di questo post.
Ieri gli italiani avevano una paura matta di rimanere vittime di reati oggi le paure sono altre: la disoccupazione, la recessione economica, il carovita, le sofisticazioni alimentari, pericoli reali in cui noi tutti poveracci ci ritroviamo dentro sino al collo.
Anche le guerre stanno avendo un certo peso sulle coscienze degli italiani; ricordatevi che un tempo chi esponeva alle finestre la bandiera della PACE era considerato come un “terrorista” da certi politici con l’appoggio dei loro giornalisti tutto fare meno che il loro vero dovere !
Attenzione alle date, sono importanti perché fanno ben intendere come il fenomeno paura sia stato, approfittando di alcuni episodi limite, realmente accaduti, sia stato abilmente costruito artatamente attraverso una assillante propaganda di stampo elettorale per delegittimare il governo in carica.
Chi fosse il nostro Orson Welles, è troppo facile immaginare.

La

ha commissionato un sondaggio su questa tematica a Demos e all’Osservatorio di Pavia la verifica presso le reti televisive perché rilevasse quanto spazio temporale sia stato dedicato alla comunicazione di fatti di cronaca riguardanti ogni specie di reati.
In buona sostanza si è inteso avere un rapporto dettagliato relativamente alla questione sicurezza sia nella percezione sociale che presso i media.
Periodo d’interesse il 2007 ed il primo semestre del 2008.
Rilevamenti su un campione nazionale di oltre 2.000 persone.
Il rapporto
“La sicurezza in Italia: significati, immagine e realtà”
ci spiega che gli italiani oggi si sentono piu’ sicuri rispetto ad un anno fa.
In particolare, stando alla ricerca, sarebbe cambiato profondamente il clima d’opinione rispetto a quanto rilevato nel 2007.
Sono, infatti, le paure ‘economiche’ e quelle ‘globali’ a sostituire nell’immaginario collettivo le paure ‘personali’ dettate dalle minacce alla propria incolumita’.
Tanto che si riduce sensibilmente, evidenzia l’indagine, la percezione che la criminalita’ stia aumentando a livello nazionale e ancora piu’ a
livello locale.
Quanto ai media, la ricerca svolta dall’Osservatorio di Pavia evidenzia una vera e propria impennata nella quantita’ di notizie relative ad atti criminali verificatasi nel periodo settembre-dicembre 2007.
Un trend continuato anche nel primo semestre 2008 (nella realta’ si registra un, sia pur lieve, calo dei reati), mentre nel secondo semestre di quest’anno si
assiste ad una notevole riduzione del numero delle notizie riguardanti fenomeni criminosi.
Il nuovo governo si è insediato nel maggio 2008 ed in un mese non è che potesse fare molto in proposito !
Brillano in modo particolare, tanto da svelare il mistero, due particolari coincidenze di eventi correlati tra di loro:
v lo stretto legame tra il mutamento del clima di opinione sulla sicurezza rilevata da Demos e l'analisi dell'Osservatorio di Pavia sullo spazio
dedicato dai media alle notizie sulla criminalita'.
v la connessione tra questi elementi e il grande
ruolo che il tema della sicurezza ha giocato durante tutta la lunga campagna elettorale sfociata nel voto di meta' aprile 2008.
Una recentissima indagine Demos conclusa pochi giorni addietro conferma che il legame tra criminalità comune – sicurezza –immigrazione appare molto allentato, un anno fa questo connubio era additato dal 40 % degli intervistati mentre in questi ultimi mesi la percezione di siffatta correlazione è calata al 21%.
Come mai ? Cosa è accaduto nel frattempo ?
L’andamento numerico generale dei reati, incominciato sin dalla metà dello scorso anno, è man mano andato riducendosi mentre l’immigrazione, è aumentata non certo nella misura del 400 % come sparato alla grande dallo stesso Premier, ma è aumentata di certo.
Ed allora ?
Si dice in giro che non sono i fatti ad aver cambiato le opinioni ma che le opinioni si sono finalmente separate dai fatti.
Certo che la crisi economica e finanziaria ha deviato di colpo le attenzioni dei più, spostando di conseguenza gli sguardi su “fatti reali” di rilevanza mondiale e difficili da parte dei nostri governanti da sgonfiare.
E di questa crisi non si può vederne ancora la fine, tanto più che le misure assunte dall’attuale Gran Consiglio sono del tutto inefficaci per attenuare da oggi sino ad un lontano domani il disastro planetario aggravato dal fatto che il nostro debito pubblico, faticosamente contenuto in limiti accettabili dal precedente Governo, non lascia oggi molti spazi di manovra.
Non lo diciamo noi, basta confrontare le misure prese da USA, Inghilterra e Francia per rendersene conto.
I disfattisti non albergano nelle nostre file ma in quelle di chi ci governa !
Sarebbe anche l’ora che certe cose, lampanti come il sole, si capissero senza condizionamenti esterni ed interessati a far capire cose irreali.
Ritornando al sondaggio, per quanto attiene il profilo delle persone “spaventate” più dalle notizie che dai fatti si è rilevato come le stesse guarderebbero la TV per oltre 4 ore al giorno e di fede politica molto vicina al centrodestra e, nel Nord, in particolare alla Lega.
Le notizie definite “ansiogene” appaiono, secondo l’Osservatorio di Pavia, quelle somministrate per lo più dalle Reti Mediaset ed in particolare da Studio Aperto e Canale 5 ma che anche il TG1 RAI non è da meno.
Ne deriva da ciò che i “cicli di insicurezza” sono favoriti e/o scoraggiati dall’intreccio esistente in Italia tra i media e la politica.
Ci sarebbe tanto da riflettere su questa tematica ma sarebbe troppo lungo.
La gente va secondo la direzione del vento.
Con una trasmissione Orson Welles, pur grande che sia stato, è riuscito, con una serie di circostanze del tutto fortuite a sconvolgere l’America intera.
Qui da noi è un continuo battere sugli stessi chiodi:
il comunismo, l’immigrazione clandestina, e tutto quello che alzandosi al mattino escogita il capo.
GUTTA CAVAT LAPIDEM
Ed è tutto spiegato.
Oggi c’è questa stramaledetta crisi e quello che hanno fatto come misure contrastanti ha scontentato tutti.
Loro, i componenti tutti del Governo, sostengono che è un “bel vivere” con 1 euro e 30 centesimi in più per un intero mese di 30 giorni che diventano 1,29 nei mesi che di giorni ne contano 31; che stupido, non consideravo la circostanza che gli indigenti nostrani, trattati come accattoni, avrebbero potuto però scialare a febbraio, qualora l’anno non sia bisestile: immaginate che cuccagna, in 28 giorni avranno, distribuendoli con parsimonia ed oculatezza, ben 1,4285714 euro!
Che buon pro gli faccia, dirà il Governo, merito nostro l’avere così i risolto la loro indigente situazione.
Per qualche minuto solo, aggiungo io.

venerdì, novembre 28, 2008

Negato ad Enzo Biagi l'Ambrogino d'oro
Sondaggio de L’ESPRESSO
Milano nega a Biagi l'Ambrogino d’oro
Milano non darà la sua medaglia d'oro a Enzo Biagi, scomparso il 6 novembre 2007.
Per l'opposizione è l'estremo sgarbo di Berlusconi al grande giornalista cacciato dalla Rai, per il centrodestra
"Biagi aveva già avuto tutto".
Secondo voi:
Risultati
(siamo ancora agli inizi del sondaggio)
Ha ragione il sindaco di Milano Letizia Moratti: un premio alla memoria è ridondante, visto che l'aveva già preso da vivo ed è appena stato iscritto al Famedio come grande milanese
41 voti
Ha ragione Dario Fo: negare l'Ambrogino a Biagi umilia l'intera cittadinanza
222 voti
Ha ragione la famiglia Biagi: se Enzo fosse ancora vivo, rifiuterebbe il riconoscimento
197 voti


Credo che pochi milanesi ricordino che nel 1979 Enzo Biagi abbia ricevuto, in vita, una medaglia d‘oro, come ha precisato qualcuno, negandogli così questa onorificenza da morto.
Ad essere sottili a me pare che questa vergognosa presa di posizione della destra altro non sia che la riedizione dell’editto bulgaro che fece cacciar via questo nostro grande giornalista dalla RAI - un servizio pubblico dominato da un privato - reo di dire la sua su certi avvenimenti che riguardavano tutti noi.
E’ una vita dura il dover raccontare , secondo una etica professionale irreprensibile, la verità in un regime di informazione totalitaria voluta da uno che ha in mano il monopolio di tutte le fonti che dovrebbero informare nel bene e nel male tutti i cittadini.
Ho conosciuto personalmente Enzo Biagi in maniera del tutto casuale.
Lavoravo a Milano in corso Italia e nella pausa d’intervallo solevo fare, a digiuno, nei pressi una passeggiatina.
Ci eravamo incrociati tante volte ed un bel giorno lo salutai; lui era assorto nei suoi pensieri ma mi rispose con un sorriso che considerai come un abbraccio affettuoso. Una persona semplice ma traboccante di tanta umanità; si considerava uno di noi e non faceva mai pesare la sua grande qualità di giornalista e scrittore.
Siamo andati avanti così per tanto tempo, non tutti i giorni, ma spesso.
Un giorno, mentre ero assorto a guardare una vetrina, mi sentii toccare su una spalla, mi girai e lo vidi col solito sorriso e mi salutò con un gratificante, per me, CIAO.
Poi andai in pensione e non ebbi più alcuna occasione di rivederlo.
Ma, ciò nonostante, il ricordo di questo grande personaggio è stato sempre vivo in me. Amava la gente, soprattutto quella comune; lui tentava di aiutarla con i suoi articoli, i suoi libri ed anche con i suoi sorrisi.
Ma glielo hanno impedito
Sono certo che In tanti lo ricorderanno così: semplice e schietto come sono tutte le persone che amano la libertà e la verità.
Milano ha perso una grande occasione in maniera alquanto ignobile.
Un altro editto bulgaro stavolta camuffato in un piatto di risotto alla milanese condito non con lo zafferano ma con l’odio di una destra schifosamente di parte.

giovedì, novembre 27, 2008

Tempi da fame

LE MANOVRE OCCULTE DEL CAVALIERE

Io sono una persona seria e se uno mi invita e mi chiede di tenere riservato l'incontro io lo tengo riservato.
Sono orgoglioso del mio comportamento.
Raffalele Bonanni che ha sempre negato l'incontro a Palazzo Grazioli con Berlusconi senza Cgil

Credo che sia lecito chiedersi il perché, dato il momento storico che stiamo vivendo con la nave Italia in balia di una crisi definita “storica” questo tipo di incontri debbano farsi in segreto.
Noi possiamo immaginare dove il Cavaliere volesse andare a parare, atteso che lui è il solo, tra i tanti che si sono succeduti nel tempo prima e dopo di lui, capo di governo che sin dal primo giorno del suo primo ingresso a Palazzo Chigi – nell’anno di disgrazia 1994 -voleva sradicare l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori in combutta con il segretario pro tempore di Confindustria, oggi sparito nel nulla: una gran testa !?!
Anche al più disattento osservatore non può sfuggire, al di là delle croniche smentite del giorno dopo da parte del nostro premier, come questa riunione segreta – a tanto siamo giunti – con i vertici di Confindustia e di due sindacati confederali CISL ed UIL non fosse altro che un tentativo dell’ometto di delegittimare Epifani agli occhi dei lavoratori, già additato come un nemico del popolo da cancellare politicamente dalla vita sociale del Paese.
Ora, è un fatto che Berlusconi a casa sua sia in pieno diritto di invitare e ricevere tutti coloro che vuole; ma che altri stiano al suo gioco e si nascondano come usano fare i malfattori dopo aver messo in atto qualcosa di illegale, è, consentitemi di dirlo, non solo poco opportuno ma addirittura grottesco.
Una congiura ? Contro chi o cosa ?
Non erano in ballo le misure per salvaguardare i milioni e milioni di poveri, perché è bastata infatti l’elargizione di un piccolo obolo solo per salvare la faccia di questo governo che è formato da personaggi lontani mille miglia dalle effettive necessità del Paese.
La questione Alitalia è finita secondo i propositi del Premier , cioè male; la CAI tirerà fuori 1 miliardo di euro e gli altri 2miliardi di debiti le farà pagare a noi - piove sul bagnato - e la Lufthansa, tanto amata dall’homo insapiens, gliela messa in quel posto creando una autonoma compagnia Lufthansa Italia.
Resterà ancora, speriamo, l’Air France e così ritorneremo indietro nel tempo quando qualcuno puntò, come fanno i bambini all’asilo, i piedi sbattendoli in continuazione per terra.
Ma allora se segreta era e tale doveva restare quella seduta, credo che si debba conoscere ufficialmente su che cosa consistesse.
Oramai sono stati smascherati e non conviene ai “congiurati” più di tanto fare gli innocentini, come quelli che cadono dal pero; fate cadere dall’albero il nostro che oramai con la crisi che si ritrova e con i ministri che è andato raccattando non sa più che pesci prendere.
400.000 posti di lavoro in bilico a fine anno, merito suo con i suoi contratti copiati dall’America e finiremo peggio di loro perché almeno lì c’è adesso un “abbronzato” che ha attorno a sé 3 grandi esperti di economia, lui ha chi ?
Tremonti che col passar del tempo mi sembra stia proseguendo la linea del tanto vituperato Padoa Schioppa – senza quest’ultimo adesso saremmo fuori dall’Europa con tutti i rischi conseguenti;
– Scajola, quello che ha dato del “rompipalle” al Prof. Biagi, ma dopo che costui fosse morto perché non ha avuto il coraggio di dirglielo in faccia, allorchè ebbe a lamentarsi per il fatto d’avergli tolto la corta; proprio a lui che hanno mistificato la sua legge togliendo tutti gli ammortizzatori sociali che essa prevedeva;
- la Carfagna elevata al rango di portavoce del Governo poi silurata, forse il capo ha capito che non era proprio il caso, meglio il calendario dell’esecutivo;
- la Gelmini, poveretta, che non sa nemmeno quel che dice, salvo che anche lei sia capace di moltiplicare le ore di lezioni pur togliendosi dai piedi qualche decina di migliaia di maestri;
- Maroni, il simbolo del decadimento italiano, condannato per reati contro le Forze dell’Ordine, che si ritrova ministro dell’Interno da cui dipendono i poliziotti da lui, con l’aiuto di altri, aggrediti anche con un morso ad un polpaccio.
La lista è lunga ma non ne vale la pena perché la loro mediocrità è pari alla loro tracotanza e supponenza.
Parlando tra conoscenti occasionali durante le lunghe passeggiate con i nostri cani molti mi hanno chiesto ed io ho chiesto a loro:
come ci andrà a finire?
Pur nelle diversità delle parole usate la sostanza è stata la stessa:
siamo in una bufera che ci porterà in fondo ad un baratro.
La situazione è drammatica e dicendo ciò non si va nell’esagerazione.
Ma occorrerebbe avere fiducia, giustamente non è solo Berlusconi che lo dice ma anche altri ben più competenti e saggi di lui.
Però è altrettanto vero che noi dobbiamo sapere tutto ciò che bolle in pentola, anche cosa si è detto nelle riunione non riservata ma addirittura segrete; non è il tacere che può dare fiducia ad un popolo già sulle ginocchia perché oltre ai poveri già poveri si è impoverito anche la classe “media” quella che un tempo veniva, o credeva di essere, la borghesia.
Oggi non si scappa e non vi sono vie intermedie:
ci dividiamo da un lato i ricchi e dall’altro i poveri.
Oggi rischiamo tutti, ma anche chi ci governa e che non sa o non vuole fare qualcosa di serio; le tanto strombazzate 40 euro al mese non risolveranno certo la situazione di quel milione e più di persone che vanno a sfamarsi giornalmente alla Caritas.
C’è ben altro in ballo la sicurezza di tutti ed in particolare di chi si spezza la schiena a lavorare sodo nonché dei nostri giovani: che avvenire si prepara per loro.
Non tutti avranno la fortuna di sposare un milionario od una milionaria !

martedì, novembre 25, 2008

Politica made in Italy

LE NOBILI PROFESSIONI
Il paziente:
“dottore, quando tocco qui mi fa male"
il dottore:
"E lei non si tocchi!".
Con le dovute eccezioni, che purtroppo, non fanno regola, a forza di “curare” i morti non sanno più curare i vivi.
Non solo in Sicilia ma anche in altre parti della nostra ITALIA che si è trovata di botto indebolita; perché non ha più “FORZA” !
Ma in questo caso la colpa non è dei medici nostrani ma di un certo tizio il quale, per curare il dissesto economico in cui versa il nostro Paese, bontà sua, invita tutti a comprare; ma con quali soldi ce lo deve ancora spiegare.
Ma i denari, vili sin che si vuole ma necessari, non ce li dà né ora né mai poiché la responsabilità di questo disastro è a totale carico di molte categorie, in particolare:
- dei consumatori incapaci ed ignoranti che non comprano più;
- dei sindacati che fanno scioperare quel “bamba” alla Feltri più infeltrito che mai – perché aspettano il rinnovo di un contratto scaduto da anni;
- dei lavoratori che non rispettano le regole così , morendo giornalmente nelle fabbriche o precipitando da impalcature obsolete e pericolanti, non pagano più tasse;
- di chi tira le cuoia a forza di tirare la cinghia e che quindi non produce più;
- di coloro che perdono il posto perché il datore di lavoro non ha più soldi sia perché i rimborsi di alcune imposte non arrivano mai o perché sbaracca l’azienda trasferendo nottetempo macchinari ed attrezzature altrove dove l’aria, pur non essendo più pulita di quella che respiriamo noi, per loro va bene lo stesso in quanto ci sono altri lavoratori da sfruttare e spremere come limoni, anche bambini.
Mi sorge un dubbio amletico.
Ma questo signore dove vive?
Non certo qui da noi perché altrimenti si renderebbe conto del risultato di tutto quello che ha causato, scimmiottando in tutto e per tutto il suo amico Bush.
Parrebbe che viva efettivamente proprio qui ,vicino a noi.
Ed allora verrebbe da pensare che un tizio che se ne viene fuori ancor oggi con simili cavolate che va spargendo in giro non è che sia tanto adatto a guidare una nazione che dopo il suo avvento, checché ne pensi lui ed i suoi adulatori, sta precipitando a livelli così disastrosi che mai l’Italia aveva raggiunto nei secoli a.B. (ante Berlusconi).
Tra qualche giorno entrerà in vigore, pardon a regime, la regola di posporre alla data del giorno la scritta XIV^ dell’era berlusconiana, così come un tempo era regola per un'altra era vergognosa.
So che ci sono persone pronte ad idolatrare chiunque riesca a rovinare il nostro Paese con provvedimenti inconsapevolmente o meno dannosi per la salute pubblica in senso lato.
Ma facciamo un paragone che calza a pennello.
Obama – Berlusconi.
Il primo,
“abbronzatura” naturale a parte - mentre il secondo per diventare così non ci riuscirà mai anche sottoponendosi ad intense cure elioterapiche per tutto il resto della sua vita –
per risolvere questa crisi, che ha definito come “storica”,
ha mobilitato
TIMOTHY GETTHNER

segretario al Tesoro
47 anni , già direttore di un settore del FMI, collaboratore al Tesoro, con esperienze in Asia e, di recente collaboratore di Henry Paulson (ex segretario al Tesoro del governo Bush.

LAWRENCE SUMMERS
54 ANNI, già docente universitario a 28 anni, economista, capo alla Banca Mondiale, ministro del Tesoro con Clinton, Presidente dell’Università di Harward.

CHRISTINA ROMER
50 anni, economista all’Università di Berkeley, nota autrice di testi sull’Economia; da segnalare in particolare quello sugli effetti dei tagli fiscali sulla crescita e sulle cause della “Grande depressione”
I nomi del nostro governo li conosciamo già, anzi un
NOME E COGNOME UNICO
Giulio Tremonti che, pur bravo che possa essere, sta ai tre di cui sopra come il giorno e la notte; lui è la notte per chi non l’avesse ancora capito.
Ministro, ex ministro, poi ancora ministro.
Una strana altalena, una delle tante “stranezze” italiane.
Comunque sia, queste sono le proposte per attenuare e poi debellare la cirsi:
negli United State
- tagli fiscali alla maggioranza degli americani;
- più tasse ai ricchi;
- 2.5milioni di posti di lavoro in 2 anni;
In England
- taglio dell’IVA dal 17,5 al 15%;
- elevare le tasse per chi ha un reddito superiore alle 150mila sterline ( pari a 176.115 euro al cambio di oggi )
dall’attuale 40 % al 45%.
Misura quest’ultima da noi non attuabile avendo Berlusconi più volte sostenuto, anni addietro durante la festa della Guardia di Finanza che il fisco può essere eluso o evaso quando la tassazione supera il 50 % del reddito di impresa, ed il 04 aprile 2008 al Congresso dell’ANCE( Associaione Nazionale Costruttori Edili) allorchè le tasse sono superiori al 30 % dello stipendio.
Con ciò allargando la base della“legittima evasione od elusione fiscale”.
Va bene che si era in piena campagna elettorale ma “ogni limite ha una pazienza” diceva Totò, l’indimenticabile principe De Curtis.
in Italy
- fate una spesa oculata girando tra le varie bancherelle;
- comprate scarpe italiane e non cinesi, anche se le nostre costano cento volte tanto;
- spendete e spandete a più non posso così rilanciamo l’economia e, se non avete i soldi, indebitatevi;
- una social card di 40 euro al mese con effetto retroattivo da ottobre (la prima sarà quindi pari a 120 euro)per chi ha un reddito inferiore a 6mila euro annui;
- un non meglio quantificat bonus per pensionati e per famiglie con figli a carico;
- blocco delle bollette di luce e gas, con tariffe agevolate per chi dispone di un reddito al di sotto dei 25.mila euro;
- è in studio la possibilità di bloccare dal prossimo anno le tariffe autostradali e degli abbonamenti ferroviari per i pendolari.
Bravi, non hanno capito niente !
Sarebbe da prenderli e cacciarli via tutti con i forconi !
Per il popolo della supposta libertà che lo ha voluto eleggere una bella
SUPPOSTA NATALIZIA
con il contorno di un noto medicinale, da qualche anno in commercio, nell’eventualità che qualcuno dei beneficiati abbia delle conseguenze indesiderate


Pie illusioni.
Per abbassare le tariffe elettriche ci toccherà togliere da ogni lampadario almeno tre lampadine, girare il più possibile al buio anche col rischio di sbattere la testa contro uno stipite od un muro; che sforzo è poi, se anche i non vedenti si sono abituati, ci diranno in risposta alle nostre lamentele.
L’unica eccezione la visione della TV, altrimenti come faremo a conoscere quello che fa il nostro governo.
Il gas, poi, tavola fredda, acqua fredda, tutto freddo; qui il clima, a parte qualche mese, è per lo più tiepido ed arroventato d’estate.
I treni, meglio andare in bicicletta, che fa bene anche alla salute, magari con qualche filtro che possa coprire la bocca in modo tale che ai polmoni arrivi aria purificata.
E per Natale ?
Ricordatevi che Gesù bambino è nato in una stalla e, quindi, fieno a volontà e riscaldamento con il fiato di qualche animale domestico.
Tra le proposte del governo e quelle ipotizzate ironicamente da me sono migliori le mie, ma non me ne faccio un vanto.
Riporto a completamento di questo scritto un commento al resoconto dell’intervento di Berlusconi all’ANCE di uno che si sottoscrive con lo pseudonimo di “boccaccia mia”:
“ Nel 2005 allo sportello informatico dell’UNICAL di Cosenza si trovarono insieme a chiedere il saldo delle tasse universitarie mio figlio con famiglia a reddito fisso ed un compagno con famiglia autonoma.
Mio figlio saldo con 490 euro ed il compagno con 45 euro.
Mio figlio andava all’Università in bus il compagno con una bella Alfa 147".
Questa è l’Italia di oggi, speriamo che il domani non sia più così.
Altro che essere fiduciosi se oggi al potere vi sono personaggi di tal fatta.



lunedì, novembre 24, 2008

La campagna d'Abruzzo

Toh ! Ma che c’è di nuovo ?
Loro sono i degni rappresentanti del
sedicente

POPOLO DELLA LIBERTA’
Spot elettorale offre lavoro
Abruzzo, bufera sul candidato Pdl
Un video sul sito di Chiodi, l'uomo che Berlusconi vuole come prossimo governatorePromessa di colloqui di avviamento per chi si presenterà al gazebo del centrodestra
Accuse di voto di scambio. Storace (la Destra): "Roba da codice penale"Il video intitolato "Tutti i giovani del presidente" è stato poi rimosso
di GIUSEPPE CAPORALE
repubblica.it


Gianni Chiodi
L'AQUILA - Il Popolo della Libertà, prima ancora di vincere le elezioni, offre opportunità di lavoro in Abruzzo.

Con uno spot elettorale che finisce sul sito del candidato e su YouTube. Per poi pentirsi dopo un paio d'ore e ritirare in gran fretta il tutto.

"E' stato solo un errore materiale", dicono dallo staff del candidato del Pdl Gianni Chiodi.

Un "errore" nel quale si diceva che tutti i giovani che si sarebbero presentati con un curriculum presso i comitati, o i gazebo, sarebbero stati chiamati, entro due mesi, per colloquio, "selezione" e "avviamento all'imprenditorialità".

Ma il colloquio per entrare in questo "generatore di sviluppo economico" avverrà solo a fine gennaio.

Dunque dopo le elezioni regionali.

Dopo che Gianni Chiodi, candidato presidente alla Regione, voluto da Silvio Berlusconi, sarà stato - eventualmente - eletto.

Proprio Chiodi ha pubblicizzato, in prima persona, questo tipo di messaggio elettorale, registrando lo spot "incriminato".

Messaggio che è stato inviato (e frettolosamente bloccato) al circuito delle tv locali.

Ma che nel frattempo era stato messo su YouTube e sul sito dell candidato presidente.

Dove è rimasto per alcune ore.

"Abbiamo sbagliato dvd - dicono dall'ufficio stampa -, quello spot era già stato giudicato non opportuno e a rischio di strumentalizzazioni".

Ma l'iniziativa ha prodotto anche una lettera aperta ai giovani, dai contenuti analoghi:
"Correte alle Bancarelle per Chiodi Presidente, rispondete ai 'questionari di auto-selezione', prenotate gli incontri di orientamento e formazione che partiranno dal gennaio 2009...

Stringiamoci la mano e scambiamoci energia".

Ma la campagna pubblicitaria in questione è durata pochissimo, perché è stata travolta dalle polemiche e con un'accusa precisa: tentativo di voto di scambio, dice Francesco Storace, il primo a saltare sulal sedia:
"Lo spot del Pdl è una vergogna, un fatto gravissimo in una regione già travolta dagli scandali.
Adesso presenteremo subito una denuncia alla Procura della Repubblica dell'Aquila, perché qui siamo di fronte ad un reato penale.
Un bieco tentativo di strumentalizzare i giovani, di far leva sulle loro insicurezze.
Il lavoro è un diritto non un favore in cambio del voto.
Una roba così, non l'avrebbe fatta nemmeno Achille Lauro...".

Rabbia e indignazione invece da parte di Rifondazione Comunista.
"In Abruzzo sembra che non si possa proprio prescindere dal clientelismo, ora addirittura finisce in uno spot - commenta il segretario regionale Marco Gelmini - abbiamo chiesto a Chiodi di rimuovere quel video e lo ha fatto.
Resta l'amarezza di come ancora si intenda la politica in questa regione".

Cecchi Gori, per aver promesso ad Acireale la sponsorizzazione della locale squadra di calcio, allora in serie B o C, non ricordo bene, si beccò una pesante condanna; ci si aspetta adesso, se le cose si sono solte così come raccontate nel suesposto articolo - e non c'è da dubitarne - un analogo energico intervento da parte della magistratura.

Le prove dcumentali ci sono tutte e quindi....che si impedisca a personaggi di tale taglia di governare una Regione !

Prendere per i fondelli i giovani in attesa di un lavoro !

Noi promettiamo ed intanto datemi il voto poi, sulla base dell'esito elettorale, si vedrà.

Un "voto di scambio" congegnato con il coraggio di chi conta d'avere la tutela di chi è andato a Pescara per sollecitare l'elezione del Chiodi.


domenica, novembre 23, 2008

La Domenica del Cavaliere - settimanale vignettato che fa ridere e piangere simultaneamente

LE SUE CARINERIE

Volo, vis, volui, velle
paradigma del verbo latino volere:
VOLERE O VOLARE
È stato sempre il mio imperativo categorico.


Nuntio vobis gaudium magnum
HABEMUS
CAI
Così abbiamo fregato Air France
e la compagnia resterà italiana come volevo io.
CAI sborserà un miliardo di euro per la parte buona dell’ex compagnia di bandiera, mentre voi italiani, poveri fessi, vi troverete sul groppone a dover pagare i suoi 2 miliardi di debiti.
E’ stato un vero e proprio affare !

IL CORNELIO dell’ERA MODERNA


Berlusconi presenta al presidente Lula i suoi gioielli; ma cosa andate a pensare !

Non quelli ma i suoi calciatori brasiliani dell'altrettanto suo Milan.


Il magnanimo Premier
Io do a voi poveracci una tantum 100 euro per le compere di Natale ma voi dovrete pagare la multa comminataci dalla Corte di Giustizia Europea, con effetto retroattivo, di ben 350mila euro al dì sino a che le frequenze usurpate a La 7 resteranno a Rete 4.


Credo sia il canone giusto perché voi tutti possiate godervi tranquillamente


La Voce del padrone
tramite un grande giornalista di sicura Fede
.

sabato, novembre 22, 2008

Tragedie inspiegabili

L’incomunicabilità tra la “coppia” è spesso causa della distruzione di una famiglia.
Anche così, congiunitamente alle pesanti situazioni economiche di molte famiglie, si spiegano le tragedie familiari divenute in questi ultimi tempi assai numerose.


particolare di una
INFIORATA
di NOTO –SR

Tanti petali di fiori inconsapevoli, messi assieme secondo una logica artistica, spesso formano dei veri capolavori.
Così è anche la nostra vita terrena.
Siamo noi che spesse volte, a dispetto di tutto e di tutti, la buttiamo via per un nulla, per niente; senza nemmeno accorgercene.

(aspide1935)

PENSIERO DEL GIORNO
che potrebbe anche dare una spiegazione, sia pure parziale, sulla tragedia di
VERONA

"Gli esseri umani hanno l’abitudine di pronunciarsi sugli esseri e
sulle cose in base alle apparenze, e pensano che a loro quella
conoscenza basti.
Ma non è così!
Ecco la ragione per cui, ai più, l’esistenza appare monotona e vuota: essi hanno una comprensione della realtà talmente ristretta e superficiale!
Prendiamo soltanto il modo in cui gli uomini e le donne hanno
l’abitudine di considerarsi a vicenda.
Quando vivono in coppia da un certo tempo, pensano di non avere più niente da scoprire gli uni degli altri; ecco perché, in effetti, non scoprono più niente, e si annoiano.
Ma è in loro stessi, non negli altri, che devono ricercare la causa di quella noia.
Si sono chiusi alle correnti della vita, e allora tutto il lato sottile degli esseri , l’anima, lo spirito , sfugge loro.
Gli esseri sono vivi, e anche la natura lo è, ma per entrare in contatto con quella vita, bisogna affinare in se stessi certe facoltà di percezione."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

E voilà anche la frutta è finita

A PASSO DEL GAMBERO

Quando la Ue cresce, l’Italia cresce meno e quando le altre economie si contraggono l’Italia si contrae di più.
Un Paese un tempo ammirato per il suo dinamismo e la sua inventiva sta diventando più povero dei suoi vicini.
Economist, 20 novembre 2008

Ma qualcosa che cresce c’è ed è di tutta evidenza.
Da un lato la ricchezza di chi dirige l’Italia anche quando è all’opposizione e dall’altro il numero dei poveri, degli ammalati che non riescono a farsi curare in tempi decenti, di giovani che non trovano un lavoro, di infrastrutture divenute col tempo fatiscenti, appalti mangiasoldi che finiscono in mano alla malavita organizzata, ecc….
Ma aumentano anche i tagli a tutto ciò che è pubblico a vantaggio del privato: scuola, sanità, radiotelevisione in primis.
Forza Italia non esiste più; un colpo di spugna e via.
Adesso c’è il Popolo della Libertà, ma cos’è cambiato ?
Solo l’etichetta ma il contenuto è lo stesso, con alla testa un
CAPO UNICO
E poi tanti capini e capetti che sono sempre gli stessi anche se di tanto in tanto qualcuno, non per fede ma per tornaconto personale, passa da una sponda all’altra.
Tra qualche anno avremo la reintroduzione in pompa magna degli avanguardisti; che non sono coloro che guardano in avanti bensì quanti riguardano con affetto mai sopito all’indietro, verso un tempo che oscurò l’Italia agli occhi del mondo.
E poi dopo altri 20 anni una Italia inserita a pieno diritto tra le nazioni del quarto mondo, ferma ed in attesa che qualcuno raccolga le mani tese di quanto rimarrà del popolo italiano.
Un nuovo medioevo e poi il
Giudizio Universale.
Tutti in fila per vedere quale fosse in realtà la vera faccia struccata, senza artifizi di sorta, di un tizio, il più piccolo di tutti già con i supertacchi e figuriamoci senza !
Verremo giudicati uno ad uno da un giudice Supremo al quale il nostro tizio non potrà dare del “comunista” ed un pool di PM agguerrito formato da angeli e demoni che se lo contenderanno illustrandone a loro modo le sue gesta terrene. Senza veli perché in questa sede non esistono leggi ad personam che reggano.
Staremo tutti ad ascoltare le arringhe e la sentenza senza possibilità di appello.
In quel processo verranno chiamati a testimoniare anche tutti i suoi amici che, una volta per tutte, dovranno dire la verità: se ne sentiranno delle belle anche se di già in questo nostro mondo qualcosa si sa di già sia pure coperto da prescrizioni e lodi vari.
Per esempio quante volte hanno messo avanti la loro faccia per salvare il loro padrone.
Le ricompense terrene non ci sono più ed allora fiato alle trombe.
Entra la Corte Suprema: se c’è qualcuno che ha da dire qualcosa la dica tanto il tempo c’è.
Siamo tutti nell’eternità: siamo tutti uguali.



giovedì, novembre 20, 2008

I guai derivatici dal carovita - 1

L’INIZIO DEI NOSTRI GUAI
IL CAROVITA?
“IO NON POSSO FAR NULLA”

parte prima
Il premier a Catania invita i cittadini a risolvere il problemadicendo no ai prezzi eccessivamente alti.
E attacca l'euro sparando una delle più grosse panzane che ci propina giornalmente sin dal primo momento della sua elezione.
Nell’occasione appoggiato anche dal suo caro ministro Tremonti.
In buona sostanza alle insistenti domanda dei catanesi è come se avesse detto
ARRANGIATEVI, SONO FATTI VOSTRI E NON MIEI !
Alza le braccia al cielo per salutare od in segno di arresa ?

CATANIA
- Berlusconi invita i cittadini a dire no ai prezzi troppo alti -
Il suo appello viene da Catania dove il premier è arrivato ieri sera per sostenere il candidato del centrodestra Umberto Scapagnini per la poltrona di sindaco (si voterà il 15-16 giugno).
All'uscita di uno degli incontri, passeggiando per le strade del centro, il premier ha risposto a diverse domande dei giornalisti.
E sul problema del caro vita ha detto:

"Il governo non può controllare i prezzi.
Li controllano i cittadini quando dicono di no ai prezzi eccessivi: è questo che li invito a fare".

Parlando ancora in piazza Duomo, assediato da una folla di catanesi, Berlusconi osserva:
"Guardiamo al futuro, guardiamo avanti.
Certo, io so che l' euro ha fatto e fa delle incursioni negative sui bilanci di tutte le famiglie.
L'Italia ne ha subito la negatività molto più di altri Paesi europei, perchè la nostra moneta è stata data una quotazione che non rispondeva alla realtà dei fatti al momento del change over; per questo - ribadisce - ci sono delle responsabilità che non si possono attribuire a questo governo che peraltro ha continuato a dire che l'euro è stato ed è una cosa positiva che ci consente di essere presenti sui mercati europei con forza.
Il problema è la valutazione eccessiva rispetto al dollaro che danneggia le nostre imprese. I governi - conclude - hanno difficoltà ogni giorno ad intervenire non potendo più svalutare la propria moneta come si faceva una volta".

(7 maggio 2005)

Scaricare sugli altri le proprie precise responsabilità è la regola maestra del nostro premier. Vediamo se le sue le due affermazioni siano fondate o meno:
1- “Io non posso farci niente”; alla data 07 maggio 2005 è vero che non avrebbe potuto in un mercato libero fare nulla né per legge né attraverso accordi bilaterali con produttori e grandi distribuzioni dei generi di prima necessità e di quelli verso i quali vi era stato un forte incremento della richiesta, perché oramai, come suol dirsi, aveva fatto scappare i buoi dalla stalla.
Ma prima dell’entrata in circolazione dell’euro, come fecero del resto fatto tutti i governi delle altre nazioni europee entrate, come noi, nell’area della nuova moneta unica, si che poteva fare molto.
Ma lui, come al solito, aveva ben altro a cui pensare, per esempio come far ritornare in Italia i soldi esportati all’estero col minimo danno, assoggentandoli ad una tassazione di molto inferiore a quella prevista sugli interessi dei BOT, l’unico rifugio alla portata di mano dei poveri cristi.
E’ da rilevare poi come in alcune di quelle nazioni più sensibili nei confronti delle clientele, mi riferisco alle scandinave, sono stati gli stessi imprenditori a concordare il calmiere dei prezzi, essendo ben consapevoli che questa svolta epocale poteva accendere da parte di personaggi senza scrupoli una corsa ai rincari.
Non a caso i magazzini
UNIEURO
tutto al prezzo di 1 euro sono sorti come funghi proprio lì.
Da noi nessuno mosse foglia.
Però il nostro Premier, dall’alto della sua sensibilità, non ha negato agli”sfruttati” preziosi consigli; in particolare, assumendo le vesti del
Maestro unico,
ha avuto la pretesa di insegnare alle nostre donne come fare la spesa: non fermarsi al primo bancone ma fare il giro del mercato per trovare quelli o quello con il prezzo più basso; che poi, detto tra di noi sono ancor oggi quelli che espongono sul davanti in prima fila la miglior merce ma che poi, nella confusione, con abili prestidigitazioni, ti pesano e ti infilano nel sacchetto non solo merce di bassa qualità ma anche qualche pezzo decisamente avviato verso il marciume.
Che ingegno ! Come se già non lo facessero da qualche secolo a questa parte.
Con le fregature che ci ritrova immancabilmente, a conti fatti, il prezzo viene ad essere più alto di quello esposto da ambulanti onesti.
Ma le sue donne non hanno bisogno di siffatti consigli perché possono mandare i maggiordomi a fare la spesa altrove: noblesse oblige !
2- La storiella del cambio non adeguato al valore della nostra lira.
Questa “bufala” che, uscita dalla bokassa di un capo di governo, non poteva che fare il giro di tutto il nostro pianeta, suscitando da un lato l’ilarità di tutti e dall’altro una pietosa compassione nei nostri confronti.
Un Premier, improvvisatosi tale per motivi non politici ma per trovare un salvacondotto relativamente ad alcuni suoi problemi personali, prima di parlare dovrebbe consultare persone molto più preparate di lui e, soprattutto, competenti in maniera economica e monetaria nonché nella storia degli atti che ebbero a precedere l’unificazione europea.
Ed è proprio da tali atti che si comprende il ruolo determinante da loro avuti per stabilire le parità tra le monete nazionali e quella che sarebbe stata la moneta unica.
Ma non occorreva arzigogolarci tanto attorno; bastava un piccolo esempio, per esempio quello che verso il dollaro USA, quotato tot, non tutte le monete europee avevano la stessa parità in quanto il valore di esse sui mercati dei cambi non era eguale.
Da qui venne stabilito che la parità tra monete nazionale venisse stabilita sulla base della media dell’ultimo decennio di ogni singola moneta con l’ECU
(Unità di conto europea), potendosi in tal modo rispettare, salvo modesti arrotondamenti in più od in meno, le parità consolidate tra le varie monete nazionali.
Per noi il rilevamento dei dati da questa decennale strisciata portò al risultato che l’euro non poteva che corrispondere come valore monetario alle nostre £ 1936, 27.
La pretesa berlusconiana della parità favorevole per l’Italia sarebbe stata sulla base di £. 1.500 è talmente grossa da non lasciar dubbio alcuno sulla superficiale competenza del Premier in materia.
Ma la frase del Premier attecchì subito presso i più però i commenti degli economisti e dello stesse mondo imprenditoriale (ma anche di Tremonti sia pure con termini garbati) furono da piena bocciatura.
E’ evidente che il presidente del Consiglio ha espresso un parere senza capire quello che stava dicendo, tanto per togliersi dai piedi i catanesi che chiedevano il perché ed il per come dell’aumento dei prezzi.
E poi, dare dell’untore a Prodi è stato sempre lo sport da lui preferito più di tutti gli altri, calcio compreso.
Infatti se, come ha detto, per assurdo, la parità Lira-Euro fosse stata davvero fissata a 1500 lire il costo delle merci italiane sarebbe risultato di oltre il 20% più elevato di quello attuale (esempio: un prodotto messo sul mercato a 15.000 lire, con il cambio in euro a 1.500 lire avrebbe raggiunto il prezzo di 10 euro, rispetto ai 7,7 derivanti dal cambio adottato a 1936,27 lire), con un
effetto devastante per tutte le merci nazionali che sarebbero risultate immediatamente fuori mercato.

Bella testa, allora in più punti ancora pelata.
Vedremo in prosieguo le contromosse anticipate assunte dagli altri Paesi europei ante entrata in circolazione dell’euro al fine di prestabilire un certo calmiere dei prezzi.

segue

Lezioni di etica attraverso parabole laiche

PENSIERI UNIVERSALI
Spesse volte vi sarete chiesti: ma cosa si intende per etica ?
Le definizioni sono per la verità molte ma tutte hanno lo stesso
"sottofondo".
Quella che più piace a me, anche per la sua semplicità, è:
LA PARTE DELLA FILOSOFIA CHE STUDIA LA CONDOTTA UMANA, I MOVIMENTI CHE LA DETERMINANO E LE VALUTAZION MORALI.
Un atteggiamento "etico " si contrappone sempre, senza eccezione alcuna, all'atteggiamento "interessato".
Ce lo spiega Kant nella sua
CRITICA della RAGION PRATICA".
" Il carattere essenziale di ogni determinazione della volontà per la legge morale è che questa volontà sia determinata solamente dalla legge morale come libera volontà".
Sembrerebbe un giuoco di parole perchè la traduzione non è perfetta ma, comunque sia, nasconde una profonda verità; quella secondo la quale
se io compio un atto al fine di trarne un personale vantaggio, il mio atto non risponde alla regola della morale.
Detto ciò, oggi vi propongo uno dei tati messaggi lasciatici in eredità da un grande maestro e filosofo:

“ Un contadino non si stupisce affatto se non vede crescere le verdure che non ha seminato perché pensa semplicemente:
E’ naturale, vecchio mio!
Se non hai avuto il tempo di seminare le carote non potrai mai raccoglierle, potrai invece raccogliere l’insalata, il prezzemolo, le cipolle, visto che queste le hai seminate.
Eh si !
Quando si tratta di frutta e verdura, gli esseri umani ragionano in modo corretto, ma quando si tratta del campo morale, psichico, non capiscono più nulla.
Credono di poter raccogliere la felicità, la gioia, la pace, pur seminando la violenza, la crudeltà la cattiveria.
Ma non è così perché se hanno seminato violenza, crudeltà e cattiveria, quel che hanno seminato raccoglieranno.
Però, siccome non capiscono, si meravigliano e si ribellano contro quello che accade loro.
Dovrebbero invece imparare a controllarsi per seminare, anche con le loro parole, i loro sentimenti ed i loro pensieri, soltanto semi di luce ed amore ed allora avranno senz’altro un destino migliore”.

Omraam Mikha Avanhov
Filosofo ed educatore bulgaro – 1900-1986

mercoledì, novembre 19, 2008

Ritratto di una bella famiglia

CASA BERLUSCONI
Dei suoi palazzi e ville se ne perde oramai il conto ma gli immobili a lui più cari sono:
MONTECITORIO
PALAZZO MADAMA
e
dulcis in fundo.
PALAZZO CHIGI
Tanto che dopo la sua prima elezione fece in questo immobile un fior di trasloco, portandosi dietro tutti i mobili di “sua proprietà” ed occupando quasi tutte le stanze, doverosamente “rinfrescate” secondo i suoi gusti, peraltro sopraffini: ma non è questo il punto.
A qualche poveretto, pur assegnato ad importanti compiti istituzionali, non restò che adattare il suo studio in un ben misero ripostiglio, uno sgabuzzino in piena regola là dove un tempo dominavano scope, spazzettoni ed aspirapolveri (vecchia passione del nostro)!
Ma nelle sue sedi istituzionali il nostro bell omett soffre di solitudine, si sente solo soletto; un continuo soliloquio con l’unica variante di una conversazione ogni tanto tra lui ed il suo enorme conflitto di interessi.
Davvero poco, anzi nulla, per uno che soffre di logorrea congenita aggravata dall’età nonche dalla smania di voler dimostrare che lui è il solo Premier,
IL PREMIER UNICO
che riuscirà a condurre per mano l’Italia sino in fondo al baratro senza che quasi nessuno se ne accorga.
Ed allora, tra una gagarella e l’altra ciappà su de chi e de là……ecco la soluzione ai suoi problemi di solitudine che, poi, alla fin fine gli potevano anche giovare per i suoi affari privati.
Lui senza una platea e dei paraventi salva spalle non può proprio vivere.
C’è un articolo di Tullia Fabiani che ci fa, tra il serio ed il faceto, la storia della
GRANDE FAMIGLIA DELL’UOMO CHE TUTTO PUO’ IMPUNEMENTE.
Perché tanti dettagli di questa “telenovela”, o “saga” che sia ,sono sfuggiti ai più, non mi resta che riportare qui di seguito un ’interessante articolo della Fabiani.
Senza dimenticare poi che questa famiglia sta in testa di altre famiglie altrettanto importanti disseminate in ogni parte d’Italia nei c.d. “centri di potere”.
Dipendenti, amici, avvocati, portaborse:
tutti onorevoli (suoi)
Aggiungerei di mia mano, senza offesa per nessuno, quello che garbatamente la Fabiani non ha inteso esplicitare ma solo far capire ai suoi lettori - perché alle volte il silenzio è spesso più assordante di mille rumori-, a completamento del suo titolo aggiungerei dopo “onorevoli (suoi)” una piccola precisazione:
”alcuni dei quali anche pregiudicati, tanto cambia qualcosa ?
Tullia Fabiani
Tutti a corte.

L’appello comincia:
deputato Berruti Massimo Maria, ex consulente Fininvest ( e prima ancora ex ufficiale della Guardia di Finanza che….) Presente.
Deputato Brancher Aldo, ex collaboratore di Fedele Confalonieri e manager di Publitalia? Presente.
Senatore Comincioli Romano, ex compagno di scuola di Silvio Berlusconi, suo manager e prestanome? Presente.
E così via.
All’appello dei cortigiani non manca proprio nessuno: consulenti, medici, avvocati, conduttrici e manager televisivi, perfino compagni di scuola.
Uomini e donne approdati in Parlamento sulla scia del loro paziente, cliente, padrone, compagno di banco e di banchetti.
Mentore.
Perché certi legami, si sa, restano forti nel tempo e allora, quando poi si diventa famosi, personaggi pubblici, magari presidenti del Consiglio, i rapporti possono tornare smaglianti.
Lucidati dalla necessità, dalla convenienza reciproca, oltre che dai sorrisi, dai favori di scambio.
E dai ricordi al chiaro della luna di Arcore.

Quanti ricordi.
Quanto tempo trascorso assieme a fare e disfare.
Silvio Berlusconi e il senatore Marcello Dell’Utri ad esempio.
Erano gli anni Sessanta: si conoscono all’università a Milano, subito amici e sodali uomini d’affari.
Lui, giovane palermitano migrato al nord, diventa il suo segretario e col tempo guadagna la sua fiducia.
Negli anni Settanta lavora a Edilnord e segue i lavori di ristrutturazione della villa di Arcore (dopo che Berlusconi l'ha acquistata ad un prezzo di favore dalla marchesina Annamaria Casati Stampa, di cui Cesare Previti era il tutore legale).
Poi l’esperienza di Publitalia: vicende di false fatture e fondi neri; inchieste, condanne, patteggiamenti.
Circostanze condivise, avventure che cementano rapporti.


Simili a quelle vissute con Massimo Maria Berruti, oggi deputato Pdl alla Camera.

Trenta anni fa, circa, ufficiale della Guardia di finanza, dicono le fonti sulla sua biografia, «ebbe la ventura di interrogare un giovane Silvio Berlusconi, imprenditore emergente, a proposito della ambigua situazione proprietaria e finanziaria della sua società Edilnord».
Berlusconi rispose che della Edilnord era soltanto un “semplice consulente”. Berruti, nel suo rapporto conclusivo, «prese per buona la versione di Berlusconi, permettendo così l’archiviazione dell’accertamento valutario che ipotizzava la dipendenza della Edilnord da società estere».
Poi si dimise dalla Guardia di finanza e andò a lavorare per Berlusconi: consulente prima e poi avvocato Fininvest.
Nel gennaio 1994, tra un’indagine, una condanna e un arresto, per favoreggiamento a Berlusconi nell’inchiesta sulle tangenti alla Guardia di finanza (condannato in primo grado, 10 mesi e in appello, 8 mesi), “l’amico” gli ha affidato l’organizzazione della campagna elettorale di Forza Italia a Sciacca e nella provincia d’Agrigento.
E il premio è arrivato nel 1996 con un posto in Parlamento.

Anche al Senato un posto tra i banchi non poteva mancare per uno che proprio sui banchi del liceo è stato compagno di interrogazioni (ancora non parlamentari), compiti in classe e merende.
Romano Comincioli, eletto per il Popolo delle libertà.
Compagno di scuola e poi manager e prestanome di Berlusconi.
Uomo dalle mille faccende, imputato a Roma (e poi assolto) per i suoi rapporti con Cosa nostra e la banda della Magliana.
Grazie a lui la Fininvest realizzò affari con il faccendiere sardo Flavio Carboni. Relazione riconosciuta dallo stesso Berlusconi, il 27 agosto 1992, dinanzi al Pm milanese Pierluigi Dell’Osso e riportata nel libro L’orgia del potere, di Mario Guarino (Edizioni Dedalo):
«Circa la mia conoscenza e i miei rapporti con il signor Carboni, afferma Berlusconi, posso dire quanto segue.
Il mio gruppo ha una piccolissima attività imprenditoriale in Sardegna.
Se ne occupa il mio amico Romano Comincioli. (…)
È titolare di una certa società che ha ricevuto da noi i finanziamenti necessari per l’acquisto dei terreni, acquisto effettuato appunto tramite il Carboni.
I terreni sono stati poi intestati a due società fiduciarie del signor Comincioli, che una volta ultimata l’operazione saranno acquisite dal Gruppo Fininvest».

L’affare è raccontato anche in una deposizione da Emilio Pellicani (segretario di Roberto Calvi):
«Il Carboni era l’uomo che doveva cercare i terreni e Silvio Berlusconi era quello che doveva finanziare l’operazione».
Comincioli «avrebbe dovuto fungere da ago della bilancia».
In questo modo – riferisce ancora Pellicani – alla fine del 1980, «tra acquisti effettuati e preliminari per accaparramento, il Carboni ed il Comincioli e il Berlusconi avevano proceduto ad acquisire nelle zone Olbia Sud e Olbia Nord circa 1000 ettari di terreno» in un tratto di costa allora quasi vergine.
Comincioli, accusato poi per bancarotta fraudolenta, e imputato nel processo per le false fatture di Publitalia è stato latitante per alcune settimane.
Infine, cronache recenti, intercettato come mediatore tra il banchiere Gianpiero Fiorani e Berlusconi durante il tentativo di scalata ad Antonveneta.
Dopo tali mirabili imprese, è finito a fare il senatore della Repubblica.
Naturalmente quando Silvio è diventato il ‘capoclasse’.

Quanti ricordi.
E quanta bella gente incontrata e reclutata in carriera, oggi compagna di Comincioli: Piero Longo, senatore, l'avvocato di Silvio Berlusconi nel processo Mills.
Salvatore Sciascia, senatore, presidente della holding Italiana ‘Quattordicesima’, uno degli scrigni nei quali sono custodite le azioni della Fininvest , nonché vicepresidente della Immobiliare Idra, la società che gestisce le ville del premier.
E Alfredo Messina, senatore, vicepresidente della Mediolanum.
Ancora: Massimo Baldini, senatore e avvocato, uno dei legali di fiducia di Silvio. Enzo Ghigo, ex dirigente del gruppo Publitalia-Fininvest.
Sempre proveniente dal gruppo, lo zoccolo duro del Pdl, è Guido Possa senatore, ingegnere meccanico nucleare, amico fraterno di Berlusconi, «assieme al quale vendeva a domicilio scope elettriche» racconta la biografia.
Dal 1988 al 1995 ha lavorato presso Fininvest, prima come responsabile della segreteria di Presidenza, poi come direttore del settore sviluppo.

E se non fossero bastati i posti al Senato, ci stanno sempre gli scranni della Camera da riservare.
Per stare tra amici e non perdersi di vista: così c’è Paolo Romani, che prima di occuparsi di politica aveva svolto il ruolo di editore di televisioni locali, TVL Radiotelevisione libera, Rete A, Telelombardia.
C’è il plurinominato Gianfranco Micciché, ex dirigente di Publitalia ’80.
E, per giocare comunque in casa, un altro ex dirigente, ma della Standa, Mario Valducci.
Inoltre, per non farsi mancare proprio niente, un posticino anche ad Aldo Brancher, eletto in Veneto, regista dell’accordo tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi nel 2001. Ex prete paolino e manager pubblicitario.
Brancher abbandonò il sacerdozio, divenne collaboratore di Fedele Confalonieri e manager di Publitalia.
Nel 1993, raccontano fonti biografiche, viene arrestato da Antonio Di Pietro per tangenti (300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo).
Condannato (in appello) a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento ai partiti.
Per la sua fedeltà aziendale è stato premiato: diventa responsabile di Forza Italia nel Nord e poi, nel 2001, candidato alla Camera in Veneto.Sbagliato però pensare che siano tutti raccomandati Fininvest.
Ci sono anche i medici ad personam, extra azienda, come Antonio Tomassini senatore e medico personale di Berlusconi.
Mogli di giornalisti Mediaset, che a dimostrazione della par condicio del Cavaliere e del suo celebrato conflitto d’interessi, lavorano in Rai; vedi la senatrice Diana De Feo, consorte di Emilio Fede, appassionata di musica, storia, cani e gatti.
Grande viaggiatrice e inviato speciale del Tg1 per l’arte e la cultura.
O qualche ex: Deborah Bergamini, deputato, ex assistente personale del Cavaliere, ed ex direttrice del marketing Rai (dopo alcune intercettazioni).
E Mariella Bocciardo, deputata, ma soprattutto ex cognata del Cavaliere, prima moglie del fratello, Paolo Berlusconi.Poi, da cultore e grande professionista dell'immagine quale è, Silvio Berlusconi poteva trascurare il dato estetico e massmediatico?
Ed ecco qualche volto telegenico ad abbellire l’Aula, facce, corpi, nomi, ri-pescati dal ricco repertorio tv.
Dalla campionessa di Rischiatutto, anno domini 1973, Gabriella Mondello deputato. Alle più attuali Michela Brambilla, imprenditrice e giornalista televisiva per il gruppo Fininvest negli anni Novanta; Maria Rosaria Carfagna detta Mara, deputato e ministro delle Pari opportunità, già showgirl e finalista a Miss Italia.
E poi, altro nome caro a Silvio, la telegiornalista del Tg4 Gabriella Giammanco.
Infine, i famosi e plurinominati a prescindere: Gaetano Pecorella e Niccolò Ghedini, un titolo d’eccellenza su tutti: avvocati del premier.